mercoledì 20 maggio 2015

Un cavolo a merenda

"Andare a ingrassare i cavoli", "andare a piantar cavoli", "farsi i cavoli propri", "non capire un cavolo", "portare il cavolo in mano e il cappone sotto", "starci come una cavolo a merenda", quanti modi di dire si conoscono che hanno come soggetto o complemento il suddetto "cavolo"?. 
Ma che c'avrà mai fatto di male? Eppure già l'imperatore Diocleziano nel 305 d.C., ritiratosi a vita privata nel suo meraviglioso palazzo a Spalato, e richiamato a Roma e alla vita politica, si era elegantemente rifiutato dicendo che il prendersi cura dei suoi cavoli lo rendeva più felice di qualsiasi impero. Sempre loro, insieme agli agrumi, altri frutti carichi di vitamica C, salvarono diversi marinai alle prese con la scoperta del "nuovo mondo" dallo scorbuto.

Che sia fiore, nero, cappuccio, viola, broccoletto, verde, romanesco, rapa, portoghese, cinese, rosso, il cavolo fa parte della famiglia delle Brassicaceae o Cruciferae, piante distribuite in tutto il mondo e che raggiungono il massimo sviluppo della loro biodiversità nel bacino del Mediterraneo. 
Privi di grassi e ricchi di vitamina C, acido folico, fibre, potassio e alcune sostanze antitiroidee e protettrici contro i tumori intestinali, questi hanno un elevato potere saziante (e in previsione dell'estate, chi è che non sta tentando di mettersi a dieta?) e ben si prestano ad essere utilizzati in cucina. 

Molto spesso però i cavoli non vengono apprezzati da grandi e piccini, soprattutto per il cattivo odore che rilasciano durante la cottura. Tutta colpa dello zolfo che contengono al loro interno, ma mia madre mi ha insegnato che aggiungendo un pezzetto mollicoso di pane imbevuto di aceto all'interno della pentola in cui si sta bollendo il cavolo, quella "puzzetta" dovrebbe sentirsi di meno! 
 Altri modi per cucinare i cavoli? Dipende dalla tipologia scelta, ma se si prende come esempio il candido cavolfiore,  spazio alla fantasia. Lesso, a vapore, fritto, al forno, crudo...

Io oggi vi propongo una ricetta proprio a base di cavolfiore e vi assicuro che per il modo in cui verrà cotto, non avrete nessun tipo di odore sgradevole in giro per casa, anzi, assomiglierà piuttosto ad un arrosto, completamente vegan!
La ricetta non è mia, anzi, l'ho copiata dallo strabusato sito del cuoco Jamie Oliver (www.jamieoliver.com), ma l'ho un po' rivisitata! A dire il vero ho eliminato un bel po' di aglio che la ricetta prevedeva. Amo l'aglio, l'adoro, ma non ho ancora intenzione di diventare l'antidoto ambulante per simpatici vampiri.  

Si tratta di un piatto particolare e tra poco capirete perchè, speziato, profumato, leggero e senza grassi!

Ecco dunque il mio CAVOLO INTERO ARROSTO

Ingredienti per 2 o 4 persone (dipende se lo si prepara come piatto unico o come contorno!)

Un cavolfiore intero 
2 spicchi di aglio
un barattolo di pelati 
un cucchiaino di paprika dolce
il succo di un limone e la sua buccia grattugiata
mandorle a lamelle per guarnire
mezzo bicchiere di vino bianco
sale
pepe
prezzemolo
olio extra vergine d'oliva 

Tempi: 2h

Potete scegliere da dove iniziare, ma vi consiglio di stabilire il forno statico a 180°. Io preferisco impostarlo piuttosto ad una temperatura meno elevata e dare spazio alla cottura, che cuocere con minor tempo e rischiare di ritrovarmi il cavolo crudo all'interno. Mettetevi in testa che state preparando un arrosto, quindi, tempo al tempo.
Bene, detto questo, passate alla fase più drammatica di tutta la ricetta, l'aglio. Come vi dicevo prima, la ricetta originale prevede ben quattro spicchi di aglio (per carità, voi siete liberi di fare come volete) ma io ho dimezzato la dose per i motivi che ho già spiegato. Prendeteli, sbucciateli, tagliateli a metà, privateli dell'anima (che cosa terribile!) e schiacciateli, dovrete renderli una purea e se lo avete in casa, utilizzate uno di quei fantastici schiaccia-aglio che evitano l'appestamento delle mani per giorni e giorni, altrimenti, andateci di coltello. Mescolate la cremina di aglio ottenuta ad un cucchiaio di paprika dolce e fate riposare. Nel frattempo eliminate le foglie più esterne e dure del cavolo (io quelle più tenere e piccine di solito le tengo), lavatelo, tagliate una parte della base, quella più coriacea. Un taglio netto e preciso, dritto, perchè poi il cavolo in cottura dovrà stare dritto e avrà bisogno di un appoggio! Praticate con un coltello lungo e affilato un incisione profonda che vada all'interno del cuore del cavolo a forma di croce e mettetelo da parte. Passate adesso a grattugiare la buccia del limone non l'ho specificato tra gli ingredienti perchè ormai una cosa che sanno anche le pietre, ma quando si tratta si tratta di cucina, il consiglio è di usare limoni non trattati, e spremetene il succo. Tenete da parte anche questo. 
Riprendete il cavolo e cospargete tutta la sua superficie con la cremina di aglio e paprika, se non volete sporcarvi le mani potete usare un guanto in lattice usa e getta.
A questo punto prendete una teglia da forno, meglio se antiaderente e adagiateci il cavolo che ormai avrà un colore rossastro, bellissimo. Aggiungete, versandolo proprio sopra il cavolo e in modo che scenda fino alla base, il succo del limone, l'olio (non abbiate paura di osare) e sulla base stessa il bicchiere di vino. Salate, pepate e coprite per bene con della carta alluminio. Sistemate la casseruola in forno e "fatevi i cavoli vostri" per un'oretta. 
Passato il tempo, per casa dovreste già sentire un fantastico odore di arrosto al limone, tirate fuori dal forno il cavolo, togliete momentaneamente la copertura e aggiungete qualche filetto di pelati, regolatevi in base al vostro gusto e aggiugete un po' di sale. Coprite di nuovo e mettete in forno per un 10 minuti (nel frattempo potete fare un test di cottura del cuore del cavolo. Infilzateci un coltello appuntito, se entra facilemte siete a buon punto, se fate fatica, ricoprite e dategli più tempo). Tirate di nuovo fuori dal forno, scoprite e lasciate che il pomodoro si addensi un pochino e che il cavolo inizi a fare una leggera crosticina. Due minuti prima di sfornare, aggingere sulla superficie la scorza grattugiata del limone e le lamelle di mandorla. Quando queste saranno colorate e non bruciate, tirate fuori tutto.
Il cavolo è pronto, basta aggiungere prezzemolo tritato fresco, una spolverata di pepe e servire a tavola.
Tagliate in 4 parti.





 Bbono, no?



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