venerdì 11 luglio 2014

Biscottini di Rosanna

Ebbene si, lo ammetto, ho rubato un'altra ricetta a mia suocera. Potrei quasi lasciarle il blog e farglielo dirigere, tanto ne sa più di me!
Questi sono dei biscottini molto semplici, ottimi per la colazione, non contengono farina bianca nè zucchero bianco, quindi li mangerebbe anche il Dottor Franco Berrino.
Farina integrale, zucchero grezzo e olio, questi gli ingredienti principali che rendono questi biscotti fragranti e croccanti, molto simili a dei cantucci, ottimi nel latte e nel tè, speciali nel caffè.
Io li preferisco a colazione, sono delicati e non appesantiscono, per questo ho deciso di riportarvi la ricetta, la trascrivo proprio come me l'ha data lei, come fa una madre con la propria figlia.

Mi raccomando, conservatela con cura, ci tengo molto.

BISCOTTI CON FARINA INTEGRALE
500 gr. di farina integrale
80 gr. di olio di semi
200 gr. di zucchero integrale o miele
3 uova
1 bustina di lievito
1 bustina di vaniglia
1 limone grattugiato
1 bustina di pistacchi oppure pinoli o quello che ti sembra adatto
Lavorare prima l'uovo,l'olio lo zucchero la vaniglia e il limone.
Aggiungere la farina e il lievito. Formare tre filoncini e metterli nella placca del forno ricoperta di carta forno.
Cuocere per 20 minuti a 180 gradi.
Togliere la teglia dal forno, senza spegnerlo, e tagliare a forma di biscotto.
Coricare i biscotti nella teglia e farli cuocere ancora per 5 minuti alla stessa temperatura.
Spegnere il forno e tenere i biscotti nel forno chiuso fino a completo raffreddamento.
( a volte io metto anche un pochino di cannella)
 
 
 
 
Visto che brava mia suocera?!

martedì 8 luglio 2014

Melangiane al Pecorino

Mai sentito parlare di Badingian? E' il nome arabo della melanzana, pianta erbacea originaria dell'India, portata in Italia dagli arabi nel IV secolo; nel nostro paese il nome è stato prima trasformato in Petonciana poi in Petronciano, ma per evitare fraintendimenti sulle sue proprietà, la prima parte del nome è stata mutata in mela, dando origine a melangiana, poi melanzana. Inizialmente il nome doveva essere inteso come mela non sana, forse per il gusto amaro della melanzana cruda, caratteristica che si stempera con la cottura.
La melanzana è in grado di assorbire molto bene i grassi alimentari, tra cui l'olio, consentendo la preparazione di piatti molto saporiti.

Detto questo, oggi voglio proporvi una ricetta speciale insegnatami da un'ape laboriosa, Rosanna, madre del mio compagno e donna curiosa, instancabile e amabile.
Chiamatele come vi pare, melangiane, petonciane o bandigian, quelle che sto per proporvi potrebbero sembrare delle semplici melanzane ripiene, eppure vi assicuro che non è così...
 
MELANGIANE AL PECORINO
 
Ingredienti per 4 persone:
 
8 melanzane piccole e lunghe
un pezzetto intero di pecorino (non troppo stagionato)
salsa di pomodoro
prezzemolo
qualche spicchio d'aglio
Olio EVO
Sale
 
 
Le melanzane non molto grandi e che hanno un diametro ancora contenuto si prestano particolarmente bene all'ottima riuscita del piatto. Lavatele e privatele della parte superiore. Praticate, con un coltello ben affilato un taglio nel senso della lunghezza, ma attenzione a non bucarle dall'altro lato, dovrete creare delle tasche all'interno della melanzana.
Cospargete di sale la piccola cavità, sbucciate gli spicchi d'aglio e inserite qualche pezzetto all'interno della tasca insieme a del prezzemolo e ad un triangolo (per la grandezza di ogni fetta regolatevi in base allo spazio a disposizione) di formaggio pecorino; versate in una padella dell'olio EVO con qualche spicchio d'aglio e aggiungete le melanzane ripiene. Quando saranno rosolate per bene, buttate in padella la polpa di pomodoro, aggiustate di sale e coprite il tutto fino a quando le melanzane non saranno completamente cotte.
A fine cottura potete aggiungere un filo d'olio EVO e qualche fogliolina di basilico.
 
Una parmigiana rivisitata, molto più veloce, molto meno calorica e dal sapore decisamente più acuto.
Provare per credere!
 
 
 
 
 
 

martedì 1 luglio 2014

Girelle di Zucchine

Piccole, sfiziose e finger food queste girelle di zucchine sono l'ideale per una cena leggera, un aperitivo e una merenda con gli amici.
Oggi sono in vena e voglio proporvi, dopo i miei "Filetti di gallinella su letto di asparagi di mare" (se ve la siete persa, ecco il link alla ricetta http://ghiacciaia.blogspot.it/2014/07/sapore-di-sale-sapore-di-mare.html), questo piatto veloce, fresco e vegetariano.

GIRELLE DI ZUCCHINE

4 zucchine
150 gr di formaggio caprino
Prezzemolo
Pinoli
Sale
Pepe
Olio EVO
Polvere di Curry

Prendete le zucchine, lavatele, tagliate delle fette nel senso della lunghezza dello spessore di 4 mm e fatele cuocere, prima da un lato e poi dall'altro, su una piastra arroventata.
Quando saranno pronte, disponetele su un piatto piano e salatele leggermente. In una ciotolina lavorate il caprino con un pizzico di sale, pinoli (a vostra discrezione), una puntina di curry, un goccino d'olio EVO e una macinata di pepe.
Non avendo a disposizione dell'erba cipollina, ho utilizzato i gambi del prezzemolo per chiudere alcuni dei miei rotolini, non tutti.
Prendete un cucchiaino di crema di formaggio e disponetela sulle fette di zucchina, una volta farcite tutte, passate alla fase di arrotolamento.
Semplicissimo!
Per tenerle ben ferme e chiuse, come dicevo, alcune le ho legate con un filetto di prezzemolo, altre le ho semplicemente adagiate sul lato di chiusura. Ho aggiunto infine una manciata di gomasio e dell'olio.
Sono davvero ottime e associate ad un buon vino bianco servito rigorosamente freddo, sono ancora più sfiziose!
 




Sapore di Sale, Sapore di Mare

Qualche tempo fa sono stata attirata da un servizio di approfondimento in tv sulla Salicornia Europea, l'asparago di mare tanto per capirci. Io, nata e cresciuta in montagna e con pochissima esperienza di cucina marinara, credetemi, non ne immaginavo nemmeno l'esistenza. A 29 anni suonati ho scoperto che la Salicornia è una pianta annuale dal fusto glabro e carnoso (forse per questo viene comunemente chiamata asparago di mare), non arriva a superare un' altezza di  trenta centimentri e in primavera ha un colore verde brillante, tendente al rossiccio nel periodo della fioritua a fine agosto.
La maggior parte delle piante appartenenti alla famiglia delle Chenopodiacee vive su terreni con ph molto salino e tendono a svilupparsi in ambiendi difficili come i deserti, le steppe, stagni salati e in quei terreni che periodicamente subiscono un accumulo di sale portato dalle acque.
Non sono piante adatte ai regimi dietetici proprio per  la loro capacità di assorbire sali sodici e potassici, non particolarmente indicati per le persone con patologie tiroidee.

Si possono cuocere in diversi modi, usati come contorni e serviti leggermente sbollentati, o come ingredienti di indimenticabili primi piatti. Il sapore è intenso e avvolgente, insomma, "sapore di mare, sapore di sale".
 
Io li ho serviti come accompagnamento a dei filetti di gallinella.

FILETTO DI GALLINELLA SU LETTO DI SALICORNIA

Ingredienti:

6 filetti di gallinella già puliti e spinati
400 gr di asparagi di mare
2 spicchi d'aglio
Olio Evo
Sale
Peperoncino

Sciacquate sotto acqua corrente gli aparagi di mare facendo attenzione ad eliminare tutte le parti più legnose del fusto.
In una padella fate imbiondire gli spicchi d'aglio in dell'olio extra vergine d'oliva. Buttate gli asparagi, eliminate l'aglio (se volete), coprite con un coperchio e lasciate andare a fiamma moderata per una decina di minuti. Controllate che non asciughino troppo.
Per gli aparagi dimenticatevi pure del sale, la salicornia, ce lo dice il nome stesso, è ricca di sodio!! 
A cottura quasi ultimata aggiungete i filetti di gallinella, basteranno davvero pochi minuti,  un pizzichino di sale solo sul pesce e del peperoncino fresco o secco sminuzzato.
Coprite di nuovo. Dopo qualche minuto spegnete il fornello e  aggiungete un filino d'olio.
Il piatto è pronto, bello da presentare direttamente in padella; il colore verde scuro degli asparagi contrasta perfettamente con il bianco del filetto e il sapore delicato del pesce attenua gradevolmente quello degli asparagi.
Un connubio perfetto di nomi che ricordano lunghe passeggiate in montagna  e di sapori che parlano di mare, salsedine e amichevoli chiacchierate al tramonto sul bagnasciuga.
 
Buon appetito.